domenica 4 novembre 2007

INVITO ALLA LETTURA DI BOBIN, IN ITALIA





Sono ormai diversi anni che trascorro del tempo con Christian Bobin; penso di avere quasi tutti i suoi libri editi in Francia: occupano un intero scaffale della libreria, sebbene essi siano molto piccoli. Bobin ha incontrato e scelto case editrici che dimostrano un grande amore per i libri. Fata Morgana, Le Temps qu’il fait, Lettres vives e Théodore Balmoral pubblicano libri di pregio e ne fanno degli oggetti davvero preziosi nelle mani dei loro destinatari: i lettori.
Ho deciso che un po’ alla volta metterò sul blog i miei appunti sparsi e alcuni passaggi di Bobin che mi hanno sostenuto in diversi momenti della mia vita; in realtà, sono molte le parti che donano al lettore “tanta materia” da meditare, ma non le posso certo ricopiare per intero tutte!
Ma veniamo ad alcuni libri che si possono trovare tradotti in Italia. Quali sono le storie che narra? Innanzitutto, è bene dire che Bobin non è il “Narratore”, l'affabulatore, colui che sa tessere e narrare delle storie con una trama ricca: tanti personaggi e grandi avventure. Pensiamo, ad esempio, a Yehoshua, lo scrittore israeliano oppure al nostro Sebastiano Vassalli (un altro dei miei preferiti!). Bobin è tutt’altro: meditativo, la sua scrittura è pulita e le storie sono soprattutto “storie interiori”, riflessioni, stati d’animo.
A volte, ci parla della sua vita. Lo fa senza maschere. A volte parla di sé, di ciò che gli accade: in modo esplicito o più nascosto. Spesso sono episodi dolorosi: la malattia del padre (Presenze, Perosini 2000; La présence pure, Le Temps qu’il fait 1998); il dolore per la morte di una cara amica, Ghislaine, madre di tre bambini, scomparsa improvvisamente per un aneurisma al cervello (Più viva che mai, San Paolo 1998; La plus que vive, Gallimard 1996). Racconta le giornate di quella solitudine in Autoportrait au radiateur, (Autoritratto, San Paolo 1999; Gallimard 1997) un diario che inizia il 6 aprile 1996, vigilia di Pasqua, e si conclude il 21 marzo 1997: uno sguardo quotidiano sulla vita, sulla morte. Meditazioni che ritroviamo in Resuscitare (Gribaudi 2003; Gallimard 2001), di cui ho riportato qualche riflessione su questo blog. C’è poi Geai (San Paolo 2000; Gallimard 1998) – che si potrebbe definire un “romanzo di formazione”: un ragazzo Albain di otto anni, gioca, suona il violino e diventa grande, si troverà un lavoro e incontrerà l’amore.
Vi sono altri libri da poco editi in Italia che sono stati pubblicati in Francia agli inizi degli anni 90: Elogio del Nulla (Servitium. 2005; Fata Morgana, 1990) e Il distacco dal mondo (Servitium 2005; Lettres vives 1993), Consumazione (Servitium 2005; Le Temps qu’il fait 1994), L’equilibrista (Servitium 2005; Le Temps qu’il fait 1998) e il recentissimo La parte mancante, (Servitium 2007; Gallimard 1989). Da non dimenticare ovviamente L’uomo che cammina (Qiqajon 1998; Le Temps qu’il fait 1995) e il libro che lo ha reso famoso in Francia e poi in Italia: Francesco e l’infinitamente piccolo (San Paolo, 1994, ristampato nel 2002; Le Très-Bas, Gallimard 1992).
Inutile dire che li consiglio tutti caldamente!

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