domenica 11 gennaio 2015

LOUISE AMOUR



Posto una foto della mia libreria dove raccolgo tutte le pubblicazioni di Christian Bobin, qualcuna manca all'appello perché prestata mentre le edizioni italiane si trovano sul retro, quindi non si vedono. Un po' alla volta chissà che in Italia non arrivino tutti i suoi libri.

Intanto, sempre tra le piccole case editrici troviamo Camelozampa edizioni (http://www.camelozampa.com) che ha da poco pubblicato Louise Amour, un libro uscito in Francia nel 2004 presso Gallimard.

Ricordo che quando lo lessi dieci anni fa, ne rimasi affascinata. Scoprivo un Christian Bobin inedito.
Ed è bello ritrovarlo nelle serate mondane, alle feste in quella Parigi più salottiera che di solito è ben lontana dalla sua vita. Ma ciò che mi piace di Christian Bobin è questa sua assoluta mancanza di snobismo intellettuale nei confronti di tutti anche di ciò che è mondano per eccellenza: il mondo delle pubbliche relazioni, dei vernissage, delle feste. Louise Amour (così chiama la protagonista femminile del suo romanzo) lo immerge nei  profumi di un mondo di cristallo che per lui, giovane trentenne che trascorre le ore immerso nelle letture lontano dalla "vita ordinaria", è più che mai salutare.
Un libro da leggere per scoprire un altro Bobin che nulla toglie, anzi aggiunge a quello che già conosciamo e che continuiamo a incontrare nelle sue più recenti pubblicazioni, non ancora tradotte per il pubblico italiano.
Grazie quindi a Camelozampa che ce lo ha portato in Italia. 

Di seguito riporto dal sito della casa editrice la presentazione del libro Luoise Amour:

Cosa succede quando un giovane teologo misantropo, che trascorre le giornate a distillare le parole dei santi, incontra una distillatrice di profumi? Il teologo abbandona Dio, il cielo e la sua gabbia di libri, per dedicarsi anima e corpo a quella donna meravigliosa che incarna una nuova religione.
Un Bobin inedito, appassionato e passionale che, nel suo unico romanzo, dietro cui non è difficile riconoscere il racconto autobiografico, parla con il consueto tocco poetico di infanzia, giovinezza, innamoramento e morte.
 (La traduzione è di Sara Saorin)


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